Copyright nei Personaggi di Fantasia? Dalla Batmobile a Harry Potter!

Copyright Batmobile
Massimo Bacci

Scritto da Massimo Bacci

Avvocato esperto in materia di proprietà intellettuale, diritto delle nuove tecnologie e protezione dei dati.

11 Gennaio 2020

Copyright nei Personaggi di Fantasia? Dalla Batmobile a Harry Potter, passando per l’Agente 007…

C’era una volta il Sig. Mark Towle, fondatore del Gotham Garage, il quale decise di impiegare il proprio talento per costruire repliche fedeli della Batmobile, rivendute poi a circa $ 90.000. In particolare, trattavasi della versione apparsa nella serie televisiva del 1966 e di quella del film del 1989, con Michael Keaton nei panni di Batman.

Nel frattempo, in un ufficio lontano lontano, la DC Comics, titolare del copyright sui fumetti di Batman, venne a conoscenza dell’attività del Sig. Towle e decise di fargli causa per violazione dei diritti d’autore.

Alla fine, chi fra i due contendenti visse felice e contento?

Le contestazioni di DC Comics

La DC Comics sosteneva di essere l’unico titolare dei diritti d’autore sul “personaggio” della Batmobile e di averne soltanto concesso in licenza il diritto d’uso alla ABC per la serie televisiva del 1966 ed alla Warner Bros per il film del 1989. Entrambe le versioni della Batmobile, pur trattandosi di elaborazioni e non di copie di quella dei fumetti, mantenevano le sue caratteristiche essenziali: il colore scuro, i tratti del pipistrello, armi e gadget.

Oltre alla violazione del Copyright, la DC Comics contestava a Towle l’indebito utilizzo del Bat Logo, trattandosi di un marchio registrato.

Le difese di Towle

Le difese di Towle si basavano invece su due argomenti fondamentali:

  1. le versioni della Batmobile apparse nella serie televisiva del 1966 e nel film del 1989 non erano soggette alla protezione del Copyright;
  2. DC Comic non era titolare dei diritti d’autore su quelle versioni della Batmobile, in quanto diverse dalla quella rappresentata nei fumetti.

La decisione della Corte

La Corte d’Appello del Ninth Circuit elaborò un test a 3 step per determinare se un personaggio letterario, televisivo o cinematografico possa essere protetto da Copyright:

  1. il personaggio deve generalmente avere delle qualità sia fisiche che concettuali;
  2. deve essere sufficientemente delineato e riconoscibile in ogni diversa apparizione;
  3. deve avere sufficiente carattere distintivo e contenere alcuni unici elementi espressivi.

Applicando questi criteri, la Corte ha riconosciuto la proteggibilità tramite Copyright della Batmobile. Infatti, quest’ultima, pur apparendo in diverse versioni evolutesi nel tempo, mantiene sempre le sue caratteristiche uniche ed essenziali, che la rendono riconoscibile.

Conseguentemente, Towle non aveva diritto di realizzare copie o opere derivate della Batmobile, in qualunque delle sue versioni, senza una licenza da parte della DC Comics. Allo stesso modo, il convenuto non poteva utilizzare il Bat Logo, trattandosi di un marchio registrato.

E se fosse successo in Europa come sarebbe andata a finire?

Nel diritto europeo, affinché un’opera possa essere protetta da Copyright, questa deve essere originale ed essere espressione della personalità dell’autore, frutto di scelte libere e creative.

Indipendentemente dai diversi termini utilizzati nell’ordinamento americano e in quello europeo, il risultato finale non sembra cambiare. Quando un personaggio ha delle caratteristiche ben delineate, distintive (originali), sempre riconoscibili, che sono frutto ed espressione della personalità del suo autore, allora può applicarsi la protezione del Copyright.

Ricordiamoci però che, in qualsiasi ordinamento, il Copyright non protegge mai idee e concetti ma soltanto le loro espressioni. É per questa ragione che, affinché un personaggio possa essere protetto da diritto d’autore vi è bisogno che le sue caratteristiche siano ben delineate e non rimangano sul piano generale ed astratto delle idee.

Si veda anche “Roger Waters vs Emilo Isgrò: il tribunale di Milano blocca il nuovo disco dell’ex Pink Floyd“.

Idea vs Espressione nei personaggi di fantasia: da Harry Potter a James Bond!

Quand’è che un personaggio di fantasia cessa di essere un’idea e diventa un’espressione protetta da Copyright? Cerchiamo di capirlo prendendo come esempio uno dei personaggi di fantasia più caratteristici degli ultimi tempi: Harry Potter.

Non vi è dubbio che chiunque possa scrivere un romanzo che racconti la storia di un giovane mago. Si tratta di un’idea, che non può essere oggetto di esclusiva.

E che dire se scriviamo di un giovane mago cresciuto fra gli umani, che si trova a studiare in una scuola di magia in un mondo fantastico? Probabilmente siamo ancora nell’ambito dell’idea. Del resto, il nostro personaggio potrebbe anche essere un tipo tosto, alto, muscoloso e sicuro di sé.

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E se invece il nostro giovane mago è occhialuto, timido, con l’aria da secchione, una cicatrice in fronte ed un nome famoso? In questo caso probabilmente potremmo avere dei problemi. Non importa se la nostra storia sarà originale e completamente diversa da quella narrata da J.K Rowling. Ciò perché la nostra violazione non riguarderà il diritto d’autore sui libri ma sul personaggio stesso di Harry Potter, che è di per sé considerabile come un’opera protetta da copyirght.

Gli stessi principi possono applicarsi a tutti i personaggi di fantasia che siano sufficientemente caratterizzati. Si pensi a James Bond. Non importa se a volte è biondo ed ha l’aspetto di Daniel Craig ed altre volte è moro con il fascino inimitabile di Sean Connery. L’agente 007 è caratterizzato da una serie di aspetti che lo rendono unico ed inconfondibile, anche quando il suo aspetto fisico cambia radicalmente.

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